Rematrix presenta a Ecomondo le filiere che rendono la conformità un vantaggio competitivo
Dal riciclo chimico del poliestere con Reju, al nylon riciclato al 100% di Aquafil, alla gomma ad alte prestazioni di Vibram e Rubber Conversion: le tecnologie e le collaborazioni che anticipano la nuova normativa europea sulla Responsabilità Estesa del Produttore.
L’Unione Europea genera ogni anno circa 7 milioni di tonnellate di rifiuti tessili (fonte: European Environment Agency, “Textiles in Europe’s circular economy”, 2024), e solo il 15% viene effettivamente raccolto separatamente per riuso o riciclo.
In questo contesto, il Consorzio Rematrix ha riunito a Ecomondo aziende italiane e internazionali impegnate nella rigenerazione di diversi materiali per mostrare come la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) — la cui Direttiva Europea è già stata pubblicata ed il cui decreto attuativo in Italia è atteso per l’inizio del 2026 — possa diventare fin da subito uno strumento per la competitività, capace di attivare filiere circolari sostenibili.
Enrico Soffiati, CEO di Rematrix
A introdurre l’incontro è stato Enrico Soffiati, CEO di Rematrix, che ha sottolineato come l’EPR debba essere letta «non come un semplice obbligo di conformità, ma come una gestione attiva del fine vita, volta a valorizzare il rifiuto come materia prima seconda utile per l’ecodesign di nuovi tessili. Questo è coerente con gli obiettivi europei di riduzione dell’uso di fonti fossili e di costruzione di un’economia circolare sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale».
La proposta del Consorzio si basa su tre pilastri:
digitalizzazione di dati e flussi,
filiera di stampo industriale
progetti circolari concreti — implementati anche dal socio gestore Innovando
che dimostrano la capacità di intervenire su stream di materiali diversi, dalla pelle alla gomma ed altre fibre naturali o sintetiche.
Gli interventi delle aziende partecipanti al panel hanno mostrato in modo complementare come Rematrix sia già in grado di attivare filiere circolari su più materiali, grazie a tecnologie mature e collaborazioni industriali strutturate.
Gianluca Pandolfo, Head of Sales and Business Development EMEA di Reju
Reju: innovazione chimica per il riciclo del poliestere
Nel suo intervento, Gianluca Pandolfo, Head of Sales and Business Development EMEA di Reju, ha richiamato la dimensione globale del problema: ogni anno solo l’1% dei rifiuti tessili generati nel mondo viene riciclato nel mercato tessile stesso. «Il rifiuto tessile post consumo è un problema creato dall’uomo, e proprio per questo possiamo cambiarlo», ha dichiarato.
Pandolfo ha presentato il processo proprietario ed innovativo di rigenerazione chimica del poliestere, che elimina le impurità tipiche del riciclo meccanico e restituisce un materiale con qualità pari al vergine.
All’interno di questa filiera, Rematrix garantisce la fornitura di rifiuti tessili selezionati e qualificati, elemento essenziale per l’efficienza del processo.
Cristina Stefani, Marketing of Circularity Projects di Aquafil
Aquafil: il modello globale del nylon rigenerato ECONYL
Cristina Stefani, Marketing of Circularity Projects di Aquafil, ha illustrato le potenzialità del nylon rigenerato ECONYL®, ottenuto tramite un processo proprietario di riciclo chimico che depolimerizza e purifica scarti in nylon 6 come reti da pesca, moquette e tessile.
«La nostra tecnologia permette di ottenere un nylon identico a quello derivante da fonti fossili, che non solo è 100% rigenerato da rifiuti, ma anche infinitamente riciclabile», ha spiegato Stefani.
I progetti di economia circolare di Aquafil coprono l'intera catena di valore a valle, coinvolgendo brand, designer, architetti e utilizzatori finali, oltre a produttori e aziende di settori diversi in iniziative di raccolta e sviluppo di nuovi prodotti.
La partnership con Rematrix si inserisce in questo ecosistema, favorendo la creazione di filiere più integrate e pienamente tracciabili.
Marco Guazzoni, Global Sustainability Director di Vibram
Vibram: durabilità e innovazione per suole più sostenibili
Marco Guazzoni, Global Sustainability Director di Vibram, ha illustrato il ruolo della durabilità come principio guida nella produzione delle suole dell’azienda. «Una suola che dura più a lungo riduce l’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita», ha dichiarato Guazzoni.
Vibram, nella gamma di suole in gomma ad alta performance, sperimenta dal 1994, con Ecostep Recycle, prodotti con gomma contenente il 30% di materiale da scarto e sperimenta da anni compound innovativi provenienti da rifiuti industriali, oltre a progetti di simbiosi industriale con partner esterni.
L’azienda ha sottolineato come partnership e quadro normativo adeguato possano facilitare la scalabilità dei progetti di riciclo nel settore footwear, soprattutto perché le idee non mancano, ma i costi di logistica del fine vita è la barriera che fino ad oggi ha limitato le opportunità. Rematrix può contribuire nel costruire e gestire efficientemente le filiere necessarie.
Cveta Majtanovic, Chief Sustainability Officer di Rubber Conversion
Rubber Conversion: devulcanizzazione per chiudere il cerchio della gomma
Cveta Majtanovic, Chief Sustainability Officer di Rubber Conversion, ha presentato la tecnologia di devulcanizzazione, basata su processi meccanico-chimici a bassa temperatura. La tecnologia, i prodotti chimici e i compound finali sono protetti da un forte portafoglio di brevetti internazionali. «Il materiale devulcanizzato così ottenuto può sostituire fino al 50% della gomma vergine nelle nuove mescole per calzature e fino al 25% in quelle per pneumatici e componenti automotive, mantenendo proprietà meccaniche equivalenti», ha dichiarato Majtanovic.
L’azienda offre un portafoglio integrato di soluzioni che comprende le mescole devulcanizzate SRC (Sustainable Rubber Compounds), il servizio RDS (Rubber Devulcanization Service) per scarti pre e post-consumo, e gli impianti modulari LOGOS® Plug & Play con Technology Licensing Program, disponibili con capacità da 400 a oltre 1.000 kg/h.
Attraverso questi sistemi, la gomma a fine vita viene reintrodotta direttamente nei processi produttivi, garantendo prestazioni ottimali per colori, viscosità, processi di stampaggio e flussi di materiale. La collaborazione con Rematrix consente, infine, di sviluppare filiere multimateriale e di accelerare la transizione da modelli lineari a modelli pienamente circolari.
EPR come leva industriale
In chiusura, Soffiati ha ribadito che «le tecnologie presentate dimostrano come il riciclo avanzato — dal digitale alla rigenerazione chimica, fino alla devulcanizzazione — sia già una realtà industriale. L’EPR, una volta introdotta, permetterà di scalare questi progetti e trasformarli in parte integrante dei modelli di business delle imprese, dove il rifiuto ha l’ambizione di diventare materia prima seconda di valore».
Secondo Soffiati, la piena efficacia della normativa dipenderà dalla capacità di costruire filiere collaborative e solide, in grado di coniugare sostenibilità ambientale e competitività economica.
Lo stand di Rematrix ad Ecomondo 2025

