Cos’è la Responsabilità Estesa
del Produttore
La Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) è una politica ambientale istituita dall’Unione Europea in base alla quale il produttore di un bene viene ritenuto responsabile anche della fase post-consumo e quindi della sua gestione una volta che diventa rifiuto.
Il Parlamento Europeo a settembre 2025 ha approvato la Direttiva Quadro sui rifiuti e ora gli Stati membri hanno 30 mesi per recepirla.
In Italia la normativa è già in fase avanzata e il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno presentato una bozza di decreto per istituire in tempi rapidi, e già dal 2026, lo schema di Responsabilità Estesa del Produttore.
Rematrix ha partecipato alla consultazione normativa aperta da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).
Qual è l’obiettivo?
L'obiettivo dello schema di decreto è quello di prevenire e ridurre gli impatti ambientali derivanti dalla progettazione, produzione e gestione dei prodotti tessili al termine del loro §ciclo di vita.
L’industria del tessile è infatti particolarmente inquinante in termini di produzione di CO2, utilizzo e inquinamento dell’acqua in produzione e nel consumo. Agire sul post consumo e responsabilizzare il produttore di tessile vuole limitare la produzione di nuove materie prime e sensibilizzare i produttori sull’importanza di sviluppare pratiche di ecodesign per ridurre l’impatto sull’ambiente.
In questo scenario, lo schema EPR diventa complementare alle politiche di ecodesign.
La circolarità EPR in sintesi
Ogni soggetto che immette per primo prodotti tessili, calzature o accessori sul mercato nazionale (“produttore”) dovrà garantire e supportare i seguenti punti:
Cosa stabilisce la bozza di decreto italiano?
01
● Iscrizione obbligatoria al Registro nazionale dei produttori
● Adesione a un sistema (consorzio o schema individuale) riconosciuto dal MASE.
Registrazione e adesione a un sistema
di gestione
02
Contributo ambientale
e trasparenza
● Calcolo e versamento del contributo ambientale (eco-modulato) sulla base del volume immesso nel mercato.
● Obbligo di indicarlo in fattura se traslato e di garantirne la tracciabilità fino all’utente finale.
03
Raccolta e responsabilità estesa
post-consumo
● Contribuire al raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata (20% già nel 2026).
● Supportare la raccolta anche tramite punti vendita e partner della filiera.
04
Eco-design e sostenibilità
del prodotto
● Adozione di criteri di progettazione sostenibile
(durabilità, riciclabilità, contenuto riciclato).
● Allineamento al Regolamento Ecodesign UE 2024/1781.
● Eco-modulazione: meno costi per chi produce con materiale ricilato e secondo i principi della progettazione eco compatibile
05
Rendicontazione, tracciabilità e passaporto digitale
● Trasmissione dei dati su prodotti, materiali, flussi.
● Implementazione di sistemi di tracciabilità e, dove richiesto, del passaporto digitale del prodotto.
06
Investimenti in R&D, comunicazione e sensibilizzazione
● Finanziamento di attività di ricerca, sviluppo
e innovazione nella filiera del riciclo.
● Obblighi di comunicazione pubblica e sensibilizzazione
dei consumatori.
Cosa cambierà
per le aziende
I produttori di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa saranno responsabili della raccolta e del trattamento dei tessili post-consumo in tutto il Paese. Dovranno organizzarsi in sistemi individuali o collettivi per adempiere alla normativa, investire in ricerca per la sostenibilità, adottare modelli commerciali sostenibili e versare un contributo ambientale proporzionale alla quantità immessa sul mercato italiano.
La complessità operativa porterà molte aziende a una scelta consociativa tramite un PRO (Producer Responsibility Organization) cioè un’organizzazione, come Rematrix, che gestisce gli obblighi di Responsabilità Estesa del Produttore

